domenica 6 marzo 2011

SBRIGATI, SPICCIATI, FORZA !

Incontri di auto-aiuto tra genitori
Un gruppo di genitori parlano insieme dei problemi che incontrano nella vita famigliare, insieme possono scoprire che l’ascolto degli altri, il dialogo con la propria emozionalità, la condivisione di esperienze personali, possono aiutarci a superare problemi piccoli o grandi che ci troviamo di fronte.


Calendario:
Quando il tempo confina le relazioni
mercoledì 9 marzo 2011 ore 21:00

Tu confini il tempo o il tempo confina te?
mercoledì 16 marzo 2011 ore 21:00

Tempo lento e tempo iperdinamico
giovedì 24 marzo 2011 ore 21:00
Serata con Filippo Sabattini

Gli incontri si terranno presso la sede GENITORI INSIEME
Via Trieste 80 (adiacente ai locali Asl).
La partecipazione è libera e gratuita.

martedì 1 marzo 2011

Incontro con Alessandro Cinti Luciani

Appunti incontro 18/11/2010 di Alessandro Cinti Luciani


“Confine”: senso e significati

Confine: come delimitazione che crea distinzione, senza il quale sarebbe tutto indistinto. Il confine è ciò che divide e allo stesso tempo unisce
Confine: come frontiera (territorio con una fine), come contorno che delimita prima di andare al di là e oltre
Confine: come potenzialità di relazione che crea alterità e dualità e che mentre riduce con una linea di separazione allo stesso tempo apre perché al confine c’è chiusura ma anche una potenziale porta per entrare
Confine: come sicurezza e protezione dove sconfinare diventa un’esperienza di apprendimento e un andare oltre il conosciuto e i limiti, oltre le abitudini consolidate e le sicurezze e i preconcetti
Confine: come contenimento che permette all’adolescente in evoluzione di avere un limite dentro al quale può muoversi in autonomia e sperimentando il nuovo con una protezione. (es. dei riti di passaggio che sono un confine culturale di contenimento e crescita)
Confine: come regole e limiti che vanno messi per poi essere oltrepassati, trasgrediti affinché l’adolescente possa poi autoregolarsi
Confine in psicoterapia: si parla di confine di contatto che permette di sentire e fare esperienza del mondo proprio e solo al confine tra noi e gli altri. Nel confine avviene tutto, le esperienze e le scoperte. Senza il confine ci sarebbe solo collusione, confusione, e si può vedere solo se stessi

Funzioni strettamente legate al superamento del confine:

1. Condivisione di azioni ed emozioni: “Molti comportamenti a rischio, proprio in quanto implicazioni concrete e visibili fatte insieme agli altri, costituiscono dei modi facili e tangibili per vivere la propria identità e rappresentarla sulla scena del gruppo per ottenerne riconoscimento, reputazione e popolarità”
2. Rito di legame e di passaggio: “Molti comportamenti a rischio compiuti con i pari hanno lo scopo di fondare il legame sociale con i coetanei, attraverso modalità ritualizzate, caratterizzate dalla ripetizione, ridondanza ed esagerazione di particolari gesti. Rituali di passaggio che segnano la transizione dall’infanzia al gruppo dei ‘grandi’, che sanno osare azioni forti e talvolta trasgressive”
3. Emulazione e superamento: “All’interno del gruppo dei coetanei, l’adolescente non avverte soltanto l’esigenza di agire in conformità agli altri, imitandoli, ma anche quella di misurarsi con loro per affermare se stesso. Ciò può portare gli adolescenti ad impegnarsi in una sorta di gara più o meno dichiarata, nella quale ogni individuo, oppure ogni gruppo, cerca di emulare e superare l’altro. Ne può derivare una progressiva intensificazione del coinvolgimento nei comportamenti a rischio”
4. Esplorazione delle reazioni e dei limiti: “L’adolescente mette sovente in atto dei comportamenti che hanno lo scopo di saggiare le reazioni degli adulti, per vedere fin dove si può arrivare, per capire se i divieti sono reali”, oppure se l’adulto è veramente interessato al suo comportamento.
5. Differenziazione ed opposizione: “Molti comportamenti oppositivi e a rischio, sono messi in atto dall’esigenza di differenziare se stessi in modo visibile compiendo azioni contrarie a quelle desiderate dai genitori”

Gli adolescenti, inoltre, hanno specifici bisogni emotivi alla stessa stregua di quelli fisici, e la consapevolezza di questo rende comprensibile il loro comportamento altrimenti inspiegabile. Questi sono due bisogni attinenti al confine:
1. Il bisogno di limiti. I limiti implicano una struttura di contenimento, un quadro di riferimento entro cui l’adolescente può elaborare un’identità per sé. Deve esserci equilibrio, lealtà e comunicazione coerente. Se non ci sono limiti le norme non possono essere definite, e se non ci sono norme si corre continuamente il rischio di ledere l’autorità costituita.
2. Il bisogno di libertà entro questi limiti. I limiti definiscono gli estremi di azione e reazione. Entro questi limiti l’adolescente sente di dover avere libertà di scegliere da solo mentre esplora l’area delimitata e mentre fa le sue esperienze in modo autonomo. Non vuole accettare, per la sua “costituzione”, la verità come un dogma di autorità, vuole scoprirla da solo. Questo richiede pazienza e soprattutto malleabilità da parte di coloro che cercano di strutturare i limiti.

Suggerimenti per i genitori
fare in modo che in famiglia si instauri un clima di onestà, rispetto reciproco e mutua collaborazione tra voi e vostro figlio

favorire l'autonomia e l'affermazione di sentimenti ed aspirazioni (nei limiti consentiti dall'età)

incoraggiarlo a parlare con voi quando è giù di morale o scoraggiato

insegnargli la responsabilità per le proprie cose

insegnargli che ogni situazione ha dei limiti e che questi vanno accettati

mostrare sempre un buon accordo col l’altro genitore

stabilire sempre regole chiare, non troppo restrittive, da concordare in anticipo e che prevedano sanzioni realmente applicabili

avere flessibilità nei comportamenti, adattandoli all’umore dei figli

fornire consigli utili nei momenti di difficoltà, anche se i figli non sembrano propensi ad accettarli

avere un atteggiamento comprensivo e consolatorio

Far sentire che il suo comportamento può essere rivolto a proprio favore o a proprio sfavore, e non a favore dei genitori.

E’ sempre meglio proporre poche regole di comportamento (facilmente realizzabili all’inizio) che deve assolutamente rispettare, piuttosto che manifestare inflessibilità su ogni aspetto della vita quotidiana.