Appunti incontro 8
novembre 2016
Prof.ssa Paola Nicolini
Inizio con la visione del breve video Pixar Piper.
Tempo d’attesa
fiduciosa dare ai figli in tempo di fare, senza sostituirci, il genitore
non si sostituisce al figlio, gli da il tempo di provare, dovrebbe attende finché
non arriva una risposta dal bambini, non
rimprovera ma lascia che sia la realtà
a provare se funziona o no, se ci sostituiamo diciamo ai figli “Tu non sai fare”.
Anche il “bravo” che diciamo deve essere motivato,
altrimenti se diciamo bravo per tutte le cose che fa senza motivare, perde di
significato.
AUTOSTIMA , significa consapevolezza di se, sapere cosa si sa
fare e cosa no, cosa mi interessa e cosa no.
AUTOSTIMA non è un valore fisso,
dipende dal confronto sociale, ci confrontiamo con chi abbiamo intorno, se sono
più bravi la nostra autostima scende, se siamo più bravi sale.
Se non si arriva all’adolescenza con
un’autostima sviluppata si diventa dipendenti del gruppo dei pari e si è disposti a tutto pur d’appartenere al
gruppo, con i conseguenti rischi.
Non c’è parità tra genitori e
figli, non dobbiamo accettare sfide, “io
ho una visione del mondo più completa e decido, tu accetti le mie decisioni”,
non assumere un tono di preghiera, ma un tono deciso.
Le madri tendono a fere coppia con i figli, mentre i padri
tendono ad allontanare per tornare a fare coppia con la compagna.
In caso di fallimento in un campo ricordate tutte le
capacità che hanno ed i successi negli altri campi.
Lettura consigliata: Daniele
Novara – Urlare non serve a nulla.
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